Dall'insalata coleslaw alle potato salad. I mitici contorni statunitensi che conosciamo troppo poco
Negli si chiamano side dishes, perché siedono al lato della pietanza principale, sempre serviti sullo stesso (grande) piatto. Curiosamente, l’insalata di lattuga e foglie simili, è considerata un antipasto, consumato per aprire le danze con leggerezza. Figli di una tradizione che coincide con le origini della nazione, i più popolari sulle tavole a stelle e strisce includono ricette antiche a base di brassicaceae, legumi e tante patate. Questi e altri piatti li abbiamo raccontati nel programma , in chiaro sul digitale terrestre canale 257, su Sky canale 415, e sulla piattaforma streaming gamberorosso.tv
Oltreoceano sono centinaia le ricette con le patate, incluse quelle che adoperano le dalla pasta bianco-grigia, le arancioni, o quelle viola, tutte originarie del Cile e Perù, le patate arrivarono in Europa verso il 1500, portate dai primi esploratori di ritorno dalle spedizioni nel continente al di là dell’Atlantico. Le prime coltivazioni su vasta scala iniziarono solo nel Settecento, grazie ad un’iniziativa del re di Francia, Luigi XVI. Nelle Americhe la patata era una parte molto importante dell’alimentazione base, tanto che le popolazioni native Inca ne conoscevano addirittura 60 varietà differenti. Questa abbondanza permetteva di coltivarle nei luoghi e climi più disparati, dalle zone aride del deserto, passando per valli lussureggianti fino a rilievi di oltre 4 mila metri.
Fra i contorni a base di patate più golosi, oltre le classiche patate fritte “” che francesi non sono, bensì belga, c’è la , ovvero l’insalata di patate. Un piatto povero, fatto con patate lesse e pochi altri ingredienti. Cugina distante dell’insalata russa, è un classico da pic-nic, e un must da servire al barbecue in giardino. L’origine è tedesca, grazie ai coloni stabilitasi nel Nuovo Mondo nel XVIII secolo. Tassativamente servita fredda e condita con un po’ di maionese, si fa con le patate bollite, cipolle rosse, sedano e carote tagliati finemente, e qualche cetriolino sminuzzato. Va tenuta in frigo fino al momento di servirla appena spolverata di paprika affumicata e una pioggia di erba cipollina finemente tritata.
I sono una varietà di cavolo a foglia larga appartenente alla famiglia delle brassicaceae, molto diffusa nella . Le foglie spesse, di un verde scuro e dalla consistenza coriacea, richiedono una lunga cottura per diventare tenere, motivo per cui vengono spesso stufate lentamente, tradizionalmente insieme a ingredienti sapidi come carne affumicata (coscio o spalla di maiale), cipolla, aceto e poi guarnite con . Le origini di questo piatto affondano nelle influenze africane: gli schiavi portati nel sud degli Stati Uniti adattarono le loro tecniche culinarie agli ortaggi disponibili localmente, dando vita a uno dei contorni più iconici del . La cottura lenta estrae i sapori profondi delle foglie e crea un liquido di cottura chiamato “pot liquor” spesso servito come parte integrante del piatto, una fonte preziosa di sostanze nutritive, e utilizzato come base per zuppe, salse nel intingere il pane, o consumato come bevanda calda. I collard greens sono apprezzati per il loro sapore deciso, leggermente amaro e terroso, che si abbina a pietanze importanti come le (costolette di maiale), o mais. Simbolo di resilienza e identità culturale, i collard greens continuano a occupare un posto centrale nella tavola americana del sud, con varianti personali e familiari tramandate di generazione in generazione.
I sono un contorno tradizionale del sud degli Stati Uniti a base di , cotto lentamente fino a ottenere una consistenza cremosa simile alla polenta. Originari delle popolazioni native americane, in particolare dei Muscogee e dei Cherokee, i grits sono stati adottati e trasformati nel tempo dalla cucina coloniale e successivamente dalla tradizione afroamericana. Il mais utilizzato è solitamente bianco o giallo pallido, e viene trattato senza decorticazione completa, mantenendo parte del germe. La preparazione classica prevede una lunga cottura in acqua o brodo, talvolta arricchita con latte, burro o panna, per un risultato ricco e vellutato. In versione dolce, i grits vengono spesso serviti come un porrige, ma nascono come contorno, accompagnati da formaggio, pancetta, uova o frutti di mare, come nella celebre variante , in cui i gamberi saltati completano il piatto. I grits sono più rustici e saporiti rispetto alla classica semola di mais italiana, e rappresentano un comfort food profondamente radicato nell’identità del Sud, perciò spesso presente nei pranzi domenicali.
Il è un contorno cremoso e dolce a base di mais, tipico della cucina casalinga statunitense. La cremosità deriva dalla combinazione di chicchi di mais e l’amido naturalmente rilasciato da questi durante la cottura. L’origine di questo piatto affonda nelle tradizioni contadine del Midwest e del Sud degli Stati Uniti, dove il mais rappresenta una coltura fondamentale e versatile. Il creamed corn è un contorno che si prepara tagliando i chicchi direttamente dalla pannocchia, spesso raschiando anche il torsolo per estrarre i succhi amidacei, che contribuiscono alla consistenza finale del piatto. Viene poi cotto lentamente con latte, burro, e talvolta un pizzico di zucchero, sale e pepe. Il risultato è una crema rustica, avvolgente e leggermente dolce, perfetta come accompagnamento a piatti di carne, soprattutto arrosti o fritti. In alcune versioni si aggiunge farina o amido di mais per rendere la preparazione ancora più densa, o formaggio per una nota più ricca. È un piatto diffuso soprattutto nei pranzi familiari e nei menu delle feste.
Gli immigranti dei Paesi Bassi che si stabilirono a New York (a quell’epoca nota come New Amsterdam), coltivavano cavoli attorno al fiume Hudson. Lo stato di New York è ancora oggi fra i primi produttori di cavolo negli Stati Uniti. Gli olandesi introducono quindi nella loro nuova terra la koosla. Parola formata dai termini “kool” per cavolo, e “sla” che significa ‘insalata’. Nel tempo, il koosla è stato americanizzato in . La ricetta appare per la prima volta nel 1785, appena 30 anni dopo la nascita della . Cavolo e carote a julienne, maionese e semi di papavero si uniscono nella ciotola e condita con maionese allungata con un po’ di aceto. È generalmente consumata come contorno per pietanze come il pollo fritto, costine alla brace, hot dog o bistecche. La cole slaw è anche protagonista nella variante del , che con l’insalata di cavolo al posto dei crauti, diventa il .
I sono un contorno a base di fagioli che vengono prima stufati in pentola, e poi cotti al forno. I nativi americani consumavano abitualmente fagioli cotti in forno e pane fatto con farina di mais. I pellegrini della colonia di Plymouth impararono queste ricette intorno al 1620 (a testimonianza di questo il corn bread nel ) e probabilmente aggiunsero la segale alla farina di mais per inventare il del New England, una pagnotta resa leggermente dolce dalla , ingrediente che fece la storia culinaria di queste zone.
Il commercio degli schiavi nel XVIII secolo contribuì a rendere Boston un centro d’esportazione di rum, prodotto dalla distillazione della melassa fermentata. A quel tempo, la melassa veniva aggiunta alle ricette di fagioli locali, dando vita così ai . Nel New England coloniale, i fagioli cotti venivano tradizionalmente bolliti il sabato in pentole di coccio con melassa e pomodoro, e lasciati in caldo nei forni per la notte. La domenica i fagioli erano ancora caldi, permettendo agli ebrei della zona di godere d’un pasto caldo e allo stesso tempo rispettare le restrizioni dello Shabbat, che impedisce, fra le altre cose, di cucinare il sabato. Il all griglia continuano ad essere a tutt’oggi un popolare menu del sabato sera in tutto lo Stato del Massachussetts, di cui Boston è la capitale. La popolarità dei baked beans, con il loro caratteristico gusto agrodolce, ha contribuito inoltre a dare alla città di Boston il soprannome di “Beantown,” ovvero città dei fagioli.